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NON INIZIEREBBE MAI!

di Nicola FURIA


In Italia sarebbe una tragedia!
Fidatevi… non avremmo scampo!
Il caos dilagherebbe e le nostre istituzioni (civili e militari) non sarebbero capaci di porre alcun argine.
Gli USA pare abbiamo stilato un efficace piano di intervento in caso di resurrezione di morti famelici e aggressivi …sarà vero? Quello che è certo è che noi, in Italia, non siamo neanche capaci di fronteggiare le bande di mentecatti di diverse tifoserie violente che mettono a soqquadro le città, figuriamoci cosa accadrebbe quando le strade e le piazze fossero invase da zombie!
Il problema è duplice.
Il primo risiede nel nostro DNA…
Noi siamo un popolo di navigatori, di artisti, di poeti, di pensatori…ma ci manca la pragmaticità tipica dei popoli anglosassoni.
Noi ci perdiamo in dedali tortuosi fatti di commi, sottocommi, fantasiose interpretazioni, diverse angolature, specificità incredibili … e poi siamo caratterizzati da un individualismo esasperato.
Noi siamo quelli del “ma anche”, siamo quelli del “sì, però”, quelli del “ci vuole ben altro” e siamo capaci di spaziare all’infinito in deduzioni e contro deduzioni, senza alla fine essere capaci di prendere alcuna decisione.
Siamo quelli che non vogliono responsabilità, quelli che preferiscono essere comandati ma nel contempo vogliono essere liberi di criticare gli ordini, di interpretarli a proprio piacimento e, se non ci piacciono, di aggirali furbescamente. Se la fantasia, la genialità e la creatività sono doti apprezzate all’estero e utili per sfornare prodotti made in Italy imbattibili, dobbiamo però ammettere che tali peculiari caratteristiche ci sarebbero solo di intralcio in un’apocalisse zombie.
Poi c’è il problema dell’assenza di “meritocrazia” nei nostri vertici.
La corruzione dilagante, i voti di scambio, le raccomandazioni e gli inciuci vari hanno fatto sì che oggi la nostra nazione sia governata da Autorità che nulla hanno di “autorevole”. Abbiamo la peggiore classe dirigente.
I Ministri, i Comandanti, i Manager Pubblici sono quanto di peggio ci può essere nel panorama mondiale; burattini mediocri strapagati messi lì da burattinai affaristi ed imbroglioni al solo scopo di agevolare le loro manovre truffaldine eseguite nel solo interesse personale e mai al fine di tutelare la collettività.
Bene, questi signori responsabili dell’ordine e della sicurezza pubblica, secondo voi, come potrebbero mai gestire una tragedia planetaria del genere?
Sapete quali organizzazioni armate avrebbero maggiori possibilità di sopravvivenza da noi? Le mafie!

Ebbene sì. Ai vertici dei clan mafiosi ci stanno i leader; capi indiscussi e sanguinari che ricoprono quel ruolo grazie alla loro fredda determinazione, alla loro spietatezza, alla loro capacità decisionale immediata, praticata senza alcuno scrupolo.
Non ci può essere un quaquaraquà a capo di una banda di assassini, i suoi stessi uomini lo liquiderebbero immediatamente. Al contrario, quanti quaquaraquà contiamo nei massimi responsabili delle nostre istituzioni malate?
Fidatevi… non aspettatevi nessun aiuto dallo Stato. Non ce l’avevate prima della fine del mondo, sperate di averlo adesso? Rimboccatevi le maniche e fate come avete sempre fatto: paratevi il culo da soli!!!!
Anzi, vi dirò di più: sperate che la catena di comando delle nostre istituzioni collassi al più presto. E’ meglio fare senza di loro piuttosto che farci guidare da questi ignavi incapaci in un baratro senza fondo. Se non mi credete, seguitemi nella ricostruzione virtuale che vi prospetterò, raccontandovi quanto accadrebbe se, all’improvviso, i morti risorgessero infettando i vivi con un solo morso.
Ovviamente il Governo andrebbe nel panico immediatamente, delegando ai Prefetti delle varie Province l’adozione delle urgenti misure idonee a fronteggiare un problema così sconosciuto e misterioso.
Mentre nelle strade si morirebbe, i Prefetti convocherebbero d’urgenza i COMITATI PER L’ORDINE E LA SICUREZZA PUBBLICA a cui parteciperebbero i diversi responsabili delle forze dell’ordine, dei servizi pubblici e delle locali Istituzioni civili e militari (il Questore, Il Comandante Provinciale dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, il Comandante della Polizia Municipale, i Vigili del fuoco, i responsabili della Protezione Civile, i Sindaci dei vari comuni, i Comandanti dei Presidi Militari presenti in zona, il Procuratore della Repubblica, il Presidente del Tribunale, etc etc…).

Solo calcolando il tempo che ci vorrà per mettere insieme tutta questa gente…l’intera Provincia, stante la rapida diffusione del virus, sarà già invasa dai morti viventi.
Semmai il Comitato riuscisse a riunirsi, Il Prefetto inviterebbe i responsabili delle (troppe) Forze di Polizia a schierare in campo il massimo numero di uomini disponibile. Ma, a quel punto, i dirigenti inizierebbero a litigare tra di loro rinfacciandosi competenze territoriali e specificità.
La Guardia di Finanza solleverebbe immediatamente la questione della sua “incompetenza per materia”. E’ una questione che esula dagli accertamenti tributari- chiarirebbero- per cui non spetta a loro intervenire.
La Polizia Municipale solleverebbe subito i limiti temporali a cui è soggetta, rappresentando l’impossibilità di far uscire pattuglie di vigili urbani nell’arco notturno.
I Carabinieri litigherebbero con la Polizia e si opporrebbero all’assunzione del comando delle operazioni nella mani del solo Questore, cercando di ottenere l’istituzione di un organo di comando collegiale dove prendere insieme le decisioni.

Il Comandante del presidio militare, invece, punterebbe i piedi affermando che si tratta di un’emergenza di così vasta portata da imporre la dichiarazione dello “stato di guerra” nella provincia, con conseguente passaggio delle leve del comando ai militari.
I sindaci cercherebbero di evitare che le forze dell’ordine concentrino le loro truppe nel capoluogo, lasciando così i piccoli comuni sguarniti e abbandonati a loro stessi.
I responsabili delle Protezione civile insisterebbero sulla necessità di dichiarare lo “stato di Crisi” e l’attuazione di interventi urgenti a tutela della pubblica incolumità, chiedendo maggiori poteri decisionali.
I magistrati, dal canto loro, pretenderebbero di assumere loro la direzione delle operazioni. E’ chiaro – sosterrebbero- che dietro questa pandemia si cela l’azione di cellule terroristiche, per cui, ipotizzandosi la commissione di un reato, spetta a loro dirigere la baracca.
Provate ad immaginarvi il can, can che si genererebbe in quelle lussuose e pompose sale prefettizie. E intanto, mentre questi burocrati gallonati si beccano tra di loro, il mondo si spegne in un bagno di sangue.
Se poi qualcuno degli astanti si affacciasse alla finestra visionando quello squarcio di inferno che sta calando sulla terra, allora la musica cambierebbe immediatamente.
No. Non smetterebbero di litigare, cambierebbero solo gli obiettivi della contesa. Davanti ad un problema del genere nessuno vorrebbe assumersi la minima responsabilità. Sostanzialmente comincerebbero a litigare non per gestire il potere, ma per evitare di farlo.
E degli infetti cosa fare?
I più accorti sosterrebbero la necessità di “neutralizzarli” immediatamente, ponendo misericordiosamente (e prudentemente) fine alle loro vite.
Ma a questo punto i magistrati si opporrebbero sdegnosamente minacciando di far arrestare per omicidio chiunque dia o esegua ordini del genere. Ed a nulla varrebbe l’insistenza del Prefetto, rappresentante del Governo in Provincia. In Italia vige la separazione dei poteri e nessuno può trasgredire le norme del codice penale e di procedura penale. Le animate discussioni cesserebbero solo nel momento in cui al Comitato si unissero, quali partecipanti indesiderati e sprovvisti di invito, orde di zombie affamati dilaganti negli uffici in cerca di prede. Una catartica e sanguinosa strage di dirigenti metterebbe così fine alle diatribe, liberando nel contempo la Provincia dai nemici più pericolosi: l’arroganza del potere, la burocrazia degli incapaci e l’indecisione degli inetti.
Per cui, cari sopravvissuti, organizzatevi in proprio. Se possibile unitevi a gruppi di persone toste, determinate, ma soprattutto disciplinate. Cercatevi un leader deciso e… bastardo (tra un Rick ed uno Shane, optate per il secondo) ed eseguite i suoi ordini come bravi soldati.

La democrazia, la libertà e l’individualismo sono valori assoluti, e molti eroi hanno sacrificato la loro vita per conquistarli. Ma ora, purtroppo, non c’è spazio per gli ideali. Ora è tempo di una corposa ed efficiente dittatura militare, perché il caos lo combatti con l’ordine e la differenza tra la vita o la morte sta solo nella rapidità con cui si prendono le decisioni.
Volente o nolente sei in guerra… e in guerra non c’è il tempo per discutere, per votare, per valutare l’etica delle azioni, per controllarne la conformità con i codici o con i comandamenti religiosi.
O agisci o muori.

 

 

Nicola Furia


 

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