di Igor Zanchelli
Chiacchierando con l’amico Maurizio Bonacci, ho saputo che lui, insieme ad altri, ha simulato una epidemia Z a Milano, utilizzando un vecchio gioco di ruolo. Il gioco permetteva di settare alcuni parametri, del tipo: quante persone erano in possesso di un’arma, oppure la velocità di intervento delle forze dell’ordine, ecc.
Con mia grande sorpresa Milano era da considerare persa in solo 36 ore, in 72 ore anche i centri più piccoli iniziavano a cadere.
Della descrizione della simulazione al momento non vi dirò di più.
Curioso ho cercato un simulatore per inscenare io stesso una simulazione. Zombie Outbreack Simulator mi ha convinto perché permetteva di inserire alcuni parametri che ritenevo fondamentali.
Mi sono chiesto quante persone armate abbiamo in Italia?
Quante sono le forze armate e le forze dell’ordine che hanno disponibilità di armi?
La risposta viene dall’Eurispes con dati del 2007 e fonte del Ministero dell’Interno.
L’8,4% della popolazione italiana è armata. Le forze dell’ordine ad esclusione dei carabinieri (conteggiati nell’esercito) sono 209.339 circa, mentre le forze armate (CC compresi) sono 345,000 circa.
Se consideriamo che altre 3 milioni di famiglie sono in possesso di armi perché ereditate (quindi hanno solo la detenzione) senza nessun tipo di porto d’arma (cioè uso caccia, sportivo, difesa personale) più o meno il 10% della popolazione ha disponibilità di almeno un’arma.
Successivamente mi sono detto: ok ho un’arma, ma con quale accuratezza riesco ad usarla?
Sono in grado di colpire una testa umana a 10 mt con pistola e minimo 50 mt con fucile?
Su questo non ci sono purtroppo dati, ma vista la mia esperienza con le forze dell’ordine al poligono devo dire che la mira non è molto elevata.
Considerando gli uomini in servizio nelle forze speciali delle forze armate e dell’ordine, tenendo conto di chi pratica a buon livello il tiro al volo o del piattello, i vari cacciatori con buona mira e altre riflessioni, ritengo che in media sulla totalità degli armati, l’accuratezza arriva ad un 30%, cioè ogni 3 colpi sparati, uno spappola la testa di un non morto.
Voglio far notare che colpire la testa di una persona (più o meno 20 cm di bersaglio) sotto stress, magari stanchi, agitati, impauriti, credetemi non è affatto semplice; solo dopo una corsetta di 20 min colpire il bersaglio a 5 mt al primo colpo è molto difficile a meno che non si è ben allenati.
Inoltre, supponendo che chi ha armi in più le ceda a chi non ne possiede ma sappia usarle, avremmo, in rapporto alla popolazione dello stato (circa 61 milioni), all’incirca 6,1 milioni di persone armate.
Per quanto sopra detto ho inserito nel simulatore questi dati:
persone sane: 500;
persone armate: 10% (50);
accuratezza degli armati: 40% (più del 30 stimato);
tempo di infezione: 5 min
zombie: lenti in stile romeriano (come piacciono a noi);
numero di zombie: 100.
Ho considerato 100 zombie riallacciandomi a quanto detto con Maurizio.
Un infetto arriva nella città test, viene ricoverato in ospedale. Muore e si rianima; nel tentativo di bloccarlo il risorto morde, infettandoli, 3 infermieri. Questi sono medicati (non si conosce ancora del virus zombie) e mandati a casa. Una volta a casa o a zonzo per la città, questi muoiono e si rianimano, e per la ragioni di sopra infettano altre persone. Nel giro di tre/quattro passaggi si arriva in fretta al numero 100, prima di vedere i morti viventi camminare per le strade.
Il tempo di infezione invece è un tempo di default; considerare 5 min o 72 ore il risultato finale è identico. Tanto più che nessuno “abbatterà” mai un infetto, in particolar modo se questi è un parente o un amico.
I risultati ottenuti sono stati:
– dopo solo 8 min e 30 secondi trascorsi le persone sane erano dimezzate;
– dopo 16 min si erano ridotte124;
– dopo 17 minuti solo 1/5 della popolazione era ancora non infetta;
– dopo 20 minuti i vivi erano solo 69.
In 45/50 minuti tutti i sani erano morti o trasformati, ovviamente se gli ultimi a morire, fossero stati gli armati.
Dalla simulazione ho notato che in un primo momento il numero degli zombie diminuiva anche velocemente man mano che venivano abbattuti, mentre quello degli infetti aumentava. Trascorsi i primi 5 min il numero dei morti viventi tornava a crescere nuovamente molto velocemente a causa degli infetti deceduti e trasformati. Successivamente il numero degli zombie cresceva costantemente.
Voglio ancora precisare che il tempo di incubazione della malattia non sempre rispecchiava i 5 min., se dal morso ne scaturiva una morte veloce, ad esempio veniva colpita la gola, il cadavere si rianimava velocemente, mentre se veniva attinto un arto o una parte non vitale del corpo la morte avveniva in più tempo.
Inoltre occorre considerare che esercito e forze dell’ordine non sparerebbero mai in testa agli infetti e agli zombie senza una direttiva e comunque non prima che la catena di comando collassi e si cada nell’anarchia.
Il ricorso agli ospedali per chi è stato aggredito ed è riuscito a scappare da parte delle comunità straniere presenti nel territorio sarebbe minimo, visto l’elevato numero di clandestini (per il timore di essere denunciato all’autorità) oppure perché, ad esempio la comunità cinese, ricorre alla medicina tradizionale della loro cultura. Questo fa si che i focolai si possono palesare in diversi punti della città con tutto quello che ne consegue.
In questa simulazione non è stato possibile tenere conto anche delle armi illegalmente detenute perché non ci sono dati. Forse i cattivi avranno più possibilità di farcela perché armati e senza tanti scrupoli, per cui potreste aggregarvi a loro, ma attenzione sono cattivi se non hanno scrupoli con gli altri perché dovrebbero averli con voi?
In conclusione in caso di epidemia, in città saremmo belli che spacciati, quindi alle prime avvisaglie è meglio fuggire, ricordando la famosa equazione zombie, rintanarsi da qualche parte dove la densità della presenza umana sia bassa.
Igor Zanchelli