di Luca Pennati
Prendete un cervello, aggiungete una manciata di Sindrome di Cotard e un pizzico di Sindrome di Capgras. Ora mixate e gustate!
Il mondo che si aprirà ai vostri occhi sarà decisamente diverso da quello a cui eravate abituati, sempre che ve ne rendiate conto. La follia vi pervaderà pur senza emozioni, perché qualcuno ve le avrà rubate. Vi vedrete decisamente morti. Ma andiamo con ordine. Sia chiaro che ci troviamo in presenza di rare forme patologiche psichiatriche.
La Sindrome di Cotard, teorizzata nel tardo 800 dallo psichiatra Jules Cotard, è una sindrome caratterizzata dalla convinzione illusoria di essere “morti”, di avere perso tutti o parte degli organi vitali o il proprio sangue. in pratica credono che il loro corpo si sia trasformato. A seguito dell’interruzione patologica delle fibre nervose che connettono il centro delle emozioni alle aree sensoriali, il paziente perde qualsiasi tipo di emozione convincendosi di non essere più in vita. Questa sindrome venne definita inoltre come un delirio di negazione della vita; spesso tale patologia genera un distacco dalla realtà e dalla stessa percezione di noi stessi, tanto che alcuni pazienti hanno dichiarato di sentire persino l’odore del proprio corpo in decomposizione. È chiamata per l’appunto “Sindrome dell’uomo morto”, oppure nel mondo anglosassone “Walking Corpse Syndrome – Sindrome del cadavere che cammina”.
Un recente caso inglese di Cotard dopo essere stato curato ha spiegato il proprio stato in questi termini “quando ero in ospedale dicevo ai medici che qualsiasi rimedio sarebbe stato inutile perché il mio cervello era morto. Avevo perso anche il gusto e l’olfatto, non sentivo il bisogno di mangiare, parlare o di fare qualsiasi cosa. Ho finito per passare il mio tempo nel cimitero perché era il luogo più vicino possibile alla morte.”
Parecchie analogie si possono trovare anche nella Sindrome di Capgras che prende il nome da un altro psichiatra francese, Jean Marie Joseph Capgras, risultando una variante della Cotard. Chi ne è colpito può essere descritto come schizofrenico paranoide e crede fermamente che le persone che lo circondano, anche le più care siano state sostituite da mostri, alieni o semplicemente da malfattori a loro identici con l’intento di perseguitarli al fine di danneggiarli fino alla morte.
Il panorama quindi non è certo dei più felici. Per il momento i casi si possono riassumere ad un centinaio a livello mondiale ma cosa succederebbe se ci fosse un modo per stimolare o anche peggio indirizzare mutamenti psichiatrici a livello di massa? Ultimamente si parla sempre di più di tentativi di controllo della mente umana e se non tutti avessero buoni propositi?
Intanto, stamattina mi son guardato allo specchio e ho visto un altro che non mi somigliava per niente e non stava affatto bene.
Luca Pennati