di: Marika Helien Vangone
Alba
Dovrebbe essere il terzo giorno da quando tutto è cominciato.
La maggior parte della popolazione non si è accorta di nulla.
La linea del telefono va e viene quindi, lo tengo nello zaino per ogni evenienza.
Ulthar ci sta giocando, almeno non è in giro, sarebbe troppo pericoloso perfino per un gatto.
Siamo andati a nord, dobbiamo trovare un paese abbastanza sicuro.
Toscana, questa è la meta.
Devono essere quasi le sette, il grigiore che precede il nuovo giorno avvolge tutto in una calma innaturale.
Troppa calma.
Meglio fermarsi, non mi sento sicura.
Le strade sono vuote, in autunno poche macchine attraversano questi percorsi, al massimo qualche trattore.
…Come non detto…
Scorgo a quaranta metri un auto, vecchia ma ancora funzionante.
Perfetto.
Però non è vuota.
Una ragazza scende.
Media statura, capelli castani lunghi, abiti casual…niente di eccezionale, ma carina.
Perché non è a scuola o in giro con degli amici?
Non sembra il tipo da campagna, come non lo sembra il tipo dietro di lei…
…Cazzo!
Tiro fuori l’ascia dal fodero, chiudendo lo zaino del tutto.
Ulthar soffia, ma non posso rischiare… Corro a perdifiato, cercando di mettermi in mezzo ai due.
Appena in tempo… La ragazza è inciampata su un ramo basso.
Stacco la testa a quel coso, il sangue mi schizza sul volto.
Non c’è tempo per pulirsi, mi giro verso la sopravvissuta.
….Perché mi sta guardando con così tanto odio?
Marika Helien Vangone