FANS

di Massimo Miranda


Sono la’ fuori. Li sento. Hanno imparato. Si muovono insieme, ora.

Si dividono le zone.

Quando si avvicinano, usano le loro tattiche, elementari, ma pur sempre tattiche.

Cercano i tuoi numeri,

Sanno dove abiti,

Battono i tamburi,

Suonano insistenti ai cellulari, e poi più vicino, verso i citofoni, indicano, deformano la bocca, un buco nero, ed urlano.

E’ un urlo prolungato, quel suono, dritto nel Sole!

Vengono a prendermi! NO!

No, non è l’Umbrella Corporation, non è il Virus T, zeta, non è la fottuta Coca-Cola, e neanche lo zenzero.

E’ qualcosa di immondo, orrendo, fetido, si sparge ovunque, quell’olezzo: proviene dai morti viventi,

E’ L’ESERCITO DI EQUITALIA!

E dietro c’è lui, e lui, e lui, e lui, bevono sangue umano, fanno le riforme.

Uno è di Firenze, l’altro era di Napoli, e Lo scettro l’ha lasciato a quello che sembra uscito dal film di Carpenter: Essi vivono.

“Lavora produci muori”.

Preparo il mio fucile di precisione,

Riparo il culo,

E li aspetto.

Massimo Miranda


 

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