di Maurizio Ganzaroli
5 anni prima.
Un imprenditore senza scrupoli voleva aprire una centrale nucleare proprio vicino alla città, con la scusa di creare posti di lavoro.
“Mai, vicino alla città!” gli fu risposto.
Così lui l’aprì a 15 miglia fuori del centro abitato, proprio vicino al vecchio cimitero della guerra di secessione, che male poteva fare lì?
Tanto erano già tutti morti.
La Signora Carmichael fu svegliata bruscamente dai colpi e dalle grida che venivano dal piano di sotto. Ancora intontita faticò a mettere a fuoco ciò che stava succedendo, annaspò a vuoto alla ricerca degli occhiali, ma poi brontolando qualcosa che riuscì a capire soltanto lei, scese ad aprire.
“Signora Carmichael! Apra la prego! Faccia presto!”
Chiunque fosse, aveva fretta di entrare, perché sferrava colpi talmente forti alla pesante porta di quercia, tanto da volerla abbattere.
“Arrivo, arrivo!”
Non appena la signora fece scattare la serratura, qualcuno, da fuori, spinse talmente con forza la porta che per poco non la fece cadere; un ragazzetto di non più di 20 anni andava ad accasciarsi sul divano di fronte a lei, spostandolo di almeno un metro, cominciando a tremare e balbettare frasi sconnesse.
“Jimmy sei tu!” disse lei riconoscendo il ragazzo che consegnava il latte nel quartiere.
“Signora, grazie a Dio, mi ha aperto! Ma ora spranghi la porta, subito!” disse il ragazzo, con il fiato corto.
La signora sbirciò fuori della porta e vide tre sagome oltre la rete elettrificata che aveva installato diversi anni prima, per difendere il suo pollame dalle faine.
“Sono loro che ti hanno terrorizzato in questa maniera?”
“Si, sono loro, ma non sono persone, sono… cose. Non sono esseri viventi.”
“Che cosa dici? Sei sconvolto! Non riesco a capire…”
“Lasci che le racconti cosa è successo, ma per l’amor di Dio chiuda in fretta la porta e si assicuri che ci sia la corrente nel reticolato.”
Il ragazzo sembrava volersi scavare una tana come un topo, in quel divano, tanto si rannicchiava sempre più in un angolo.
Jimmy si guardò intorno spaventato. Vide che dietro al divano c’era un piccolo mobile bar, tirò fuori la bottiglia del cognac e ne tracannò mezzo bicchiere, prima di riprendere il controllo.
Il caldo contatto con il liquore, gli bruciò all’istante la gola, ma dopo qualche secondo si sentì subito meglio.
“Jimmy, mi spaventi! Non ti ho mai visto bere!”
“Io, non ho mai bevuto in vita mia, signora! Fino ad adesso!”
La signora sbirciò nuovamente fuori e le sembrò che le figure fossero aumentate. Si strofinò gli occhi e riprovò a concentrare la vista. Maledetta miopia, pensò fra sé e sé. Erano almeno il doppio rispetto a prima.
Controllò il contatore elettrico vicino alla porta d’entrata e si tranquillizzò, quando vide che la leva era su “ON”.
Tuttavia preferì chiudere la porta, mettendo un robusto paletto di legno e la spranga di ferro.
Vedendo quei gesti rassicuranti, il povero Jimmy sembrò rilassarsi abbastanza da smettere di balbettare, ma non di tremare.
“Stavo facendo il mio solito giro di consegna, sa, quello del viale degli aceri. Ero ormai davanti alla casa della Signora Jones, quando dopo almeno tre scampanellate nessuno veniva ad aprirmi, ho pensato allora che potesse essere sul retro a curare le rose. Così ho fatto il giro, chiamando più volte sia lei che il marito. Ciò che ho visto è stato indescrivibile: qualcuno era chino verso terra emettendo un rumore rivoltante e sul momento, non ho capito cosa stesse facendo. Dunque l’ho chiamato:“Signor Jones, è lei?” Sull’attimo non mi è venuto in mente che il povero Signor Jones, ormai ridotto sulla sedia a rotelle da diversi anni, era passato a miglior vita da qualche settimana. Quell’essere non si è accorto della mia presenza, poi si è fermato bruscamente, sembrava odorasse l’aria in modo rumoroso, poi si è girato di scatto verso di me spalancando la bocca. Mio Dio se avesse visto quella bocca, da cui uscivano sangue e vermi!” Jimmy tremante, bevve ancora del cognac, questa volta direttamente dalla bottiglia.
“Calmati, non riesco a capire: quella persona stava mangiando qualcosa? Chi diavolo era?”
“Era proprio il signor Jones e si stava mangiando la moglie, probabilmente morta anche lei da giorni! Era lì, in mezzo alle rose bianche, aveva la gola squarciata e gli mancava un occhio!”
La signora Carmichael si lasciò scappare un grido.
“Io sono fuggito più in fretta che ho potuto con il mio camioncino, ma quell’essere che non era più il Signor Jones, mi è saltato sul cofano brandendo un pezzo di ferro e mandando in frantumi il parabrezza, allora io ho frenato di colpo e quell’essere è stato scagliato via. Poi l’ho investito schiacciandolo. Ho sentito le ossa frantumarsi sotto le ruote. Eppure, quando mi son girato indietro, ho visto che anche se fosse ormai diviso in due, continuava a muoversi per cercare di raggiungermi! In preda alla paura ho schiacciato sull’acceleratore e sono fuggito. Dopo qualche miglio che scappavo senza meta, però, devo aver forato. Purtroppo non ho più tenuto il mezzo e mi son trovato fuori strada, infilato in un fosso. Fortunatamente era asciutto. Solo allora mi sono accorto che ero vicino al vecchio cimitero di guerra e mentre uscivo dal camioncino capovolto, da dietro alcuni pioppi ho visto arrivare alcuni di loro, qualcuno era ciondolante come se fosse inebetito, altri invece erano molto più veloci, tanto che non appena mi hanno visto, hanno incominciato ad inseguirmi. Vedevo le loro divise a brandelli che li ricoprivano a malapena, qualcuno indossava soltanto il berretto sudista, mentre il resto del corpo, divenuto ormai un ricettacolo di parassiti, perdeva materiale carnoso ad ogni passo. Io ho corso più veloce che potevo fin qui da lei, ma loro mi hanno seguito. Stanno venendo tutti qui! Mi perdoni Signora, ma non sapevo dove andare, mi perdoni!”
“Ma Jimmy se ti stavano inseguendo, hai fatto bene! Ma chiunque siano quei tipi, non riusciranno ad entrare qui dentro, quella rete ha una corrente molto alta. Non riusciranno a sfondarla! Ma tu come hai fatto a superarla?”
“Si ricorda del grande melo? Quello che lei non voleva mai potare?”
“Oh Gesù certo! Ti sei arrampicato e sei riuscito a saltare oltre la rete?”
“Proprio così! Ma non ha un’arma con cui potremo difenderci? Non so se la rete reggerà!”
La Signora guardò fuori nuovamente. Erano diventati almeno una ventina e in lontananza se ne vedevano altri che arrivavano.
Non facevano nulla, non tentavano di scavalcare o di sfondare la rete, rimanevano fermi lì, immobili a guardare fisso verso la casa, come se attendessero il momento giusto. Ma per cosa? si chiese la Signora Carmichael.
La loro immobilità incuteva un terrore atavico ed un panico assoluto.
“Mi dispiace Jimmy, ma credo di non avere altro a parte la spingarda del nonno. L’ho usata qualche volta per allontanare le faine ma non so nemmeno quanto sia stata efficace. Magari il rumore potrebbe spaventarli?”.
Oltre la rete non si riusciva a distinguere altro che un’oscura massa umana indistinta: qualcuno aveva un cappello sulla testa, altri non avevano un braccio, qualcuno si trascinava sul tronco, non possedendo più le gambe, poi come un’unica entità collegata mentalmente, toccarono la rete.
I resti dei morti sfrigolarono al contatto con la corrente che corse lungo i loro corpi, facendo liquefare le loro masse cerebrali già abbondantemente disfatte dalla mutazione.
Pian piano, come fanno le formiche, i morti continuarono ad aumentare e alla fine, utilizzando i corpi dei primi caduti, spinsero la rete fino a farla cedere.
Lentamente si avvicinarono alla casa, mentre la signora cercava di difendere se stessa e Jimmy. Si parò davanti al ragazzo, con la spingarda in mano: “Sono armata!” urlò, “Andate via, o faccio fuoco!”
Non ebbe risposta, se non un coro di gemiti e lamenti. Nel frattempo uno di loro infranse la finestra. Il vetro si ruppe senza esplodere. Un pezzo rimasto incastrato nell’infisso, si abbassò velocemente come una ghigliottina piantandosi nel collo dell’essere che sebbene avesse la testa quasi del tutto mozzata continuava ad agitarsi per cercare di entrare a tutti i costi. La Signora gliela mandò in pezzi con un colpo del vecchio fucile.
Ben presto quella orrida massa brulicante d’esseri affamati, simili a dei vermi su di un pezzo di carne infetta, entrarono da tutte le parti, sfondando al porta, i muri di legno e l’inutile riparo offerto dalle finestre.
Si avventarono sui corpi della Signora Carmichael e di Jimmy che, urlanti, furono sbranati vivi.
Dopo solo qualche minuto, a terra rimase solo una chiazza di sangue che venne lappata dagli ultimi rimasti di quegli esseri. Gli altri si stavano già muovendo verso altre direzioni in cerca di carne viva.
Maurizio Ganzaroli