Ilovezombie intervista in chat, i ragazzi di La Città Eterna. Un ambizioso progetto di webseries che parla dei nostri tanto amati Zombie nel belpaese. Una produzione che merita la nostra attenzione. Cercheremo di sapere, di capire, cosa hanno in mente questi ragazzi.
L’intervista è a cura di Alessandro de Felice, Nick Fury e Luca Pennati.
Sinossi:
Roma, una festa universitaria, un gruppo di giovani, una catastrofe. La Città Eterna racconta le prime 24 ore del disastro che cambierà per sempre la città. Se ti svegliassi una mattina e la tua città fosse invasa da …
Roma: 8 ragazzi si svegliano accusando i postumi di una serata di festeggiamenti come tante. Ben presto prenderanno coscienza del fatto che, nell’arco di una notte, la loro città ha cambiato volto e non sarà più quella di prima. Confusione, panico, urla, paura … ma bisogna reagire.
Quando arriverà il collasso definitivo sarà una grande festa solo per chi ha già perso tutto.
INTERVISTA
Alessandro De Felice: Chat per l’intervista a La Città Eterna. Grazie per aver accettato il nostro invito.
Nick Fury: Io, che a differenza del mio socio surreale(Alessandro De Felice) ho un approccio più classico, direi di iniziare con le dovute presentazioni. Chi siete? In cosa consiste il vostro progetto e come è nato? (sì sembra un terzo grado, ma vi uso la cortesia di non puntarvi la lampada in faccia… per ora).
Simone Guarany Allora io sono un attore, che ad un certo punto si è chiesto: come mai in America girano tanti film e serie sugli zombie e altre cose fichissime e noi in Italia ancora con i cine panettoni? Allora chiamai Tommaso, che fa lo sceneggiatore, e insieme buttammo giù una sceneggiatura per vedere Roma invasa dagli zombie.
Tommaso Rossi Edrighi La chiamata è stata divertente perché è stata più o meno così: “Tommy mi butti giù qualcosa sugli zombie a Roma?” stop!
Alessandro De Felice: Una chiamata rapida e concisa. La premessa sembra già avvincente.
Tommaso Rossi Edrighi: Esatto. Da lì ho scritto qualcosa, che poi è scheletro principale della serie; abbiamo delineato, insieme, le ultime cose e presentato l’idea ai produttori, che Simone già conosceva.
Nick Fury: Finalmente lo zombie made in Italy approda nella nostra penisola, facendo timidamente capolino sia nelle librerie, sia nelle webseries e, pare, anche in tv. La vostra web serie punterà lo sguardo sul territorio nazionale, ed in particolare in quello Laziale, invaso dai morti viventi. Ma noi italioti siamo capaci di affrontare un’apocalisse zombie? Nella trama da voi sviluppata (sulla quale immagino manteniate il più stretto riserbo) si evidenzieranno le caratteristiche (positive o negative) del nostro comportamento, oppure i protagonisti reagiranno alla pandemia come qualunque sopravvissuto americano?
Tommaso Rossi Edrighi: No! Ecco la differenza è proprio questa: siamo italiani. Abbiamo una nostra cultura e una nostra evoluzione, il fare gli americani ha poco senso. Quante persone conoscete che normalmente hanno delle armi? Io quasi zero, eppure spesso nelle produzioni italiane di genere sparano tutti! Noi volevamo differenziarci proprio in questo, ovvero come un romano nel nostro caso affronta un’apocalisse zombie.
Alessandro De Felice: Ti sei ispirato a qualcosa in particolare nel gettare le basi ?
Simone Guarany: Ci siamo ispirati ai ragazzi di borgata che vivono la loro vita tra il muretto e l’università. Ci siamo chiesti cosa farebbe un ragazzo normale, che vive a Roma, alla violenza degli zombie?
Nick Fury: E come l’affronta? Alla Verdone maniera?
Davide Borgobello: Un saluto a tutti! In realtà verdone gioca su una serie di “maschere” un po’ grottesche, ispirate a personaggi reali (come lui stesso ha detto più volte). In questo caso si cerca di tenere un profilo leggermente più basso, riguardo ai personaggi, e mescolare diverse influenze sia in chiave comedy, ma senza sfociare nel grottesco, ma anche con qualche cosa più “black” e noir.
Nick Fury: E quindi che tipo di “reazione” ci dovremmo aspettare?
Tommaso Rossi Edrighi: La base che abbiamo voluto mantenere sempre, è che sono ragazzi normali, c’è chi studia, chi lavora, ma che sanno hanno perfettamente cosa siano gli zombie perché con essi sono cresciuti; una serie come The Walking Dead ha reso “mainstream” lo zombie.
Nick Fury: Quindi sono pronti e preparati … almeno sulla teoria!
Davide Borgobello: Sono pronti, ma a modo loro, nel senso che sono preparati riguardo a ciò che accade nei film con i quali sono cresciuti. Ma i film rispecchiano la realtà?
Tommaso Rossi Edrighi: Esatto, poi come sempre un conto è la teoria un conto la pratica!
Nick Fury: Che tipo di zombie userete? Sarete fedeli alla dottrina Romeriana (lenti ma implacabili) o inserirete morti viventi che corrono, saltano e fanno acrobazie?
Alessandro De Felice: Il classico o il nuovo, in poche parole.
Davide Borgobello: I nostri morti viventi saranno qualcosa che non si è mai visto sullo schermo. Il perché non possiamo ovviamente spiegarlo. Però possiamo dirvi che si comporteranno in modo ibrido, fra l’immaginario romeriano e quello di Snyder, per quanto riguarda i movimenti. Quindi non sono lenti e impacciati, ma neanche dei maratoneti.
Alessandro De Felice: Interessante. Anche senzienti ?
Tommaso Rossi Edrighi: Quello che possiamo dire è che è un insieme di elementi. Anche Romero è passato dallo zombie non senziente a Bub, nel terzo film della trilogia, che lo era. Sono zombie mai visti, che prendono spunto dai molti, non morti, visti nei vari film, arrivando a una concezione diversa, mettiamola così.
Simone Guarany: Esatto, insomma vogliamo essere una novità anche sotto questo aspetto. Oltre ad essere una novità sul piano delle “Reazioni del Personaggio e delle Ambientazioni” (Roma), saremo una novità anche sugli zombie.
Nick Fury: Attenzione però a non far incazzare i “puristi”. Dove si svolgeranno le riprese?
Davide Borgobello: Il purismo, a mio parere, è di per se un limite. Chi non osa non crea. Volevamo unire il cinema classico, a cui siamo molto affezionati, con un’idea d’insieme molto particolare sul cinema in generale.
Simone Guarany: Io sono un purista, quindi siamo stati attenti a non disturbare troppo chi si aspetta qualcosa di più classico!!!
Simone Guarany: Si è un progetto molto ambizioso, lontano da tutto ciò che è stato fatto, ma senza deludere!
Tommaso Rossi Edrighi: Sicuro non è facile accontentare tutti, questo sempre, però abbiamo puntato a rispettare il passato provando a innovare, cosa mai facile.
Davide Borgobello: L’impresa che ci siamo posti davanti è molto ardua, come ben dici. Anche i finanziamenti, che stiamo ancora finendo di raccogliere, sono difficili da reperire per un progetto del genere. Purtroppo il cinema di genere è un po’ trascurato in Italia. Le riprese si svolgeranno a Roma, fra il quartiere Tuscolano e la zona dell’Appia (per quanto riguarda la prima stagione). Volevamo rendere Roma la assoluta protagonista di questa serie, anche nelle parti un po’ meno conosciute
Nick Fury: E come farete ad eseguire le riprese in una zona così popolata?
Davide Borgobello: Le questioni organizzative sono sempre le più complesse. Per esigenze logistiche, dovremo girare la maggior parte delle scene in orari poco frequentati (spesso di sera), utilizzeremo molto in interno, ma senza trascurare una visione d’insieme del quartiere. Sarà un bel gioco di montaggio. Inoltre gireremo con più troupe contemporaneamente, in modo da ridurre al minimo i tempi.
Nick Fury: Solitamente con pochi fondi le riprese si fanno sempre nelle campagne o nei boschi! Ammiro il coraggio.
Simone Guarany: Noi vogliamo distinguerci in questo altrimenti rischiamo di essere la Classica web zombie italiana come già ce ne sono!
Alessandro De Felice: Simone, noto che sei un po’ lo spirito guida del gruppo, volevo chiederti com’è stato entrare nella mente di un sopravvissuto, in questo mondo pieno di angoscia e di fughe rocambolesche? Una novità per la tua persona oppure avevi già provato a fare cose del genere horror?
Simone Guarany: Non ho mai provato purtroppo. Ma per me non è una novità, sono cresciuto a pane e horror! Adoro il genere ed è una vita che mi immedesimo in situazioni del genere.
Nick Fury: Quanti personaggi interagiranno nella storia?
Davide Borgobello: I personaggi sono davvero molti. I protagonisti, diciamo assoluti, sono 5 o 6, ma in realtà nel complesso, ci sono 11 personaggi centrali nelle vicende.
Luca Pennati: Quando inizierete le riprese?
Davide Borgobello: Diciamo che l’idea e iniziare a metà settembre. In realtà in progetti complessi, con molti attori e una troupe impegnativa, i tempi non sono certi al 100%. Ma l’idea e introno a quel periodo
Nick Fury: E noi ci saremo! Sarà uno “spaccacrani no limits”, oppure ci sarà spazio anche per l’approfondimento psicologico dei personaggi?
Davide Borgobello: La cosa bella è che questa serie, è nata da scrittori con derivazioni molto diverse, anche se affini. Quindi la serie è il risultato di punti di vista differenti, anche sul cinema. Io ad esempio vengo dal racconto di formazione, da un tipo di cinema alla Alexander Peyne, per intenderci. Simone è più improntato sull’azione e l’horror moderni; Tommaso affronta più l’horror classico e il trhiller. Quindi in sostanza la serie non sarà una accozzaglia di cose a caso, ma una coesione di più stili, che hanno trovato sostanza in un progetto dal taglio zombie. Forse sono stato un po’ farraginoso nello spiegarmi? Non è uno spacca cranio, ma neanche un film russo. Sono dell’idea che un buon prodotto di questo genere, abbia bisogno sia dell’approfondimento psicologico, di come i personaggi affrontano qualcosa di estremo, ma necessita anche di azione. Sono due aspetti fondamentali.
Nick Fury: Cosa avrà di più, o di meno, il sopravvissuto romano di borgata rispetto al sopravvissuto alla The Wlaking Dead?
Simone Guarany: Be, il sopravvissuto romano reagirà appunto da romano e quindi non sarà un super ninja addestrato ma nemmeno un tontolone. Sara un sopravvissuto che, assuefatto dalle serie e dai videogiochi, sarà in grado di far fronte alla situazione. Ma lo farà a modo suo.
Tommaso Rossi Edrighi: Esatto. I nostri protagonisti sono figli di videogiochi e film, e questo, all’inizio, può dargli una spinta in più a sopravvivere, rispetto a chi non ha esperienze di questo tipo.
Nick Fury: Quindi sarà recitata in dialetto romano (o romanaccio)?
Tommaso Rossi Edrighi: Alcuni sì, i personaggi più veraci sicuramente. Ma ci siamo trattenuti per non rendere il tutto macchiettistico.
Nick Fury: Ci sarà una visione, seppur indiretta, di quello che sta accadendo nell’intera nazione o sarà solo concentrato sul gruppo di sopravvissuti?
Tommaso Rossi Edrighi: Per la prima stagione ci siamo concentrati sulla loro sopravvivenza.
Simone Guarany: Anche perché ci sarà davvero poco tempo per i nostri personaggi per guardare al resto della Nazione.
Luca Pennati: Sul make up degli zombie siete orientati di più sui morti di fresco o vedremo anche molta putrefazione?
Simone Guarany: Più morti di fresco ma qualche putrefazione ci sarà sicuramente!
Nick Fury: Quanto oltre vi siete spinti? Intendo dire: sarà una storia cruda e violenta e politicamente scorretta, o il solito polpettone all’italiana farcito da buonismo?
Tommaso Rossi Edrighi: Assolutamente la prima
Nick Fury: Ci crediamo sulla fiducia?
Tommaso Rossi Edrighi: Era il minimo, un prodotto del genere buonista è fallimentare all’inizio.
Luca Pennati: Ti va di darci un assaggio di scena?
Nick Fury : Qualcosa di tosto, please.
Tommaso Rossi Edrighi: C’è un momento della serie in cui dovranno fare una scelta nei confronti di una bambina.
Nick Fury: Bambina? L’Italia è un paese di mammoni, spero che riuscirete a sconvolgerli. Farete ricorso alla grafica digitale?
Simone Guarany : Si grafica digitale ma anche tanto analogico. Giocare troppo sulla computer grafica è rischioso.
Nick Fury: Siete attrezzati allo scopo?
Tommaso Rossi Edrighi: Sì, la fortuna di aver scritto la serie insieme a Davide, che essendo lui anche il produttore, ha reso chiaro fin da subito sapevamo cosa potevamo fare e cosa no.
Nick Fury: Quante puntate sono previste?
Luca Pennati: A proposito “del servono finanziamenti”. Come vi siete mossi su questo arduo fronte?
Tommaso Rossi Edrighi: Siamo in continuo movimento. Abbiamo avuto un paio di incontri con una grossa azienda, che non posso rivelare, che era interessata inizialmente al nostro lavoro. Ora siamo in contatto con altri nomi, sponsor soprattutto. E non abbiamo mai escluso l’idea del crowdfunding che è stata spesso molto utile, come per Vittima degli Eventi, ad esempio.
Nick Fury: Tutti sponsor privati?
Simone Guarany: Non solo sponsor privati. Siamo in continua evoluzione Sul fronte sponsor!
Nick Fury: La storia sarà autoconclusiva, oppure, come per tutte le storie di zombie, rimarrà un finale aperto?
Tommaso Rossi Edrighi: Abbiamo in cantiere una seconda stagione quindi sicuramente vogliamo continuare.
Nick Fury: Ma sapete già dove andrete a parare o la storia si evolverà strada facendo?
Tommaso Rossi Edrighi: No, abbiamo ben chiaro tutto. Almeno le prime 2 stagioni
Nick Fury: Per la trama vi siete ispirati a qualche libro in commercio?
Tommaso Rossi Edrighi: Ci è stato molto utile, nel costruire il primo soggetto, il Manuale per Sopravvivere Agli Zombie di Max Brooks, ma la storia è assolutamente originale.
Alessandro De Felice: Vedremo. <.<
Tommaso Rossi Edrighi: hahahhahahahh!!!
Nick Fury: Ci sarà lo spazio per qualche critica alla società italiana?
Simone Guarany: Verrà criticata la gestione di Roma. È come Roma fa fronte ai cataclismi.
Tommaso Rossi Edrighi: Che spesso, queste cose, sono specchio di quanto succede in tutta Italia.
Nick Fury: Ok per me è sufficiente. Vi faccio i miei migliori auguri e ci vediamo sul set!
Alessandro De Felice: Credo possa bastare! Aspettiamo impazienti questa serie, in culo alla balena. Buona giornata e grazie per la disponibilità
Tommaso Rossi Edrighi: Grazie a voi! Ciao! Anche noi speriamo che possiate vederla presto!
Simone Guarany: Perfetto. Grazie. Buona Giornata!
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