recensioni cinematografiche

 

Da dove si comincia a descrivere un film come ZOMBIE SELF DEFENCE FORCE? Dall’inizio? Ok l’avete voluto voi, cominciamo dall’inizio.

 

 

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Una bandiera giapponese fatta (malissimo) in computer graphic perché la produzione non aveva i soldi per comprare una bandiera vera sventola orgogliosa. Sopra di essa scorrono dei kanji (hiragana? Katakana? Boh!) che non so cosa vogliono dire, ma non credo sia importante. La voce fuori campo intanto dice che i giapponesi dovrebbero riformare l’esercito, che si, durante la seconda guerra mondiale hanno fatto anche cose sbagliate ma insomma, gli americani sono molto peggio e le uniche cose buone provenienti dagli USA sono gli hamburger e George Romero.

 

 

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Purtroppo non esistono su internet foto di George Romero che si mangia un hamburger, mannaggia

 

 

Dopodiché il film inizia davvero, con un disco volante appiccicato in qualche modo sopra la pellicola che precipita sopra la Terra, ovviamente in Giappone vicino al monte Fuji, e chissà perché fa resuscitare i morti tramutandoli in zombie affamati di carne umana. Ci andranno di mezzo dei soldati non esattamente efficacissimi, una idol troia, una donna incinta e soprattutto Yuri, una che spacca il culo. Il gruppo avrà a che fare con dei morti pericolosissimi, come ad esempio questa signora coi bigodini.

 

 

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L’avversario più terribile, però, sarà stato sicuramente l’assenza di un budget.

 

I giapponesi mi stanno simpatici, perché non si lasciano scoraggiare da nulla. Immaginiamo un dialogo tra un regista di belle speranze ed un produttore cinematografico negli USA.

 

PRODUTTORE: allora pensavamo di sceglierti per dirigere il nostro prossimo film. Sarà una pellicola horror grottesca ma grandiosa, con alieni, zombie, molto sangue, un pizzico di sensualità ed una forte figura femminile, e sarà anche un modo per dichiarare al mondo il nostro orgoglio nazionale!

REGISTA: si, l’idea mi piace! Posso trarne un kolossal, me lo immagino già, una sorta di Indipendence Day ma con i morti viventi. Sarà una pellicola epica! Che ne dite di Will Smith come protagonista? Quanto sarà il budget? 100 milioni di dollari?

PRODUTTORE: no.

REGISTA: beh, se ce l’ha fatta Romero suppongo anche noi possiamo farcela anche con meno, tagliando in parte sugli effetti, scegliendo un cast meno dispendioso… Ho un’idea: Bruce Campbell come protagonista! Basteranno 5 milioni di dollari e…

PRODUTTORE: no.

REGISTA: uhm ho capito, una roba alla Asylum. Effettacci digitali e Luke Perry nella parte del Presidente degli USA. 500,000$.

PRODUTTORE: no. Molto meno.

REGISTA: allora mi spiace, ma non è proprio possibile… pazienza, il film non si farà.

Immaginiamo ora lo stesso dialogo in Giappone.

PRODUTTORE: Zombie! Idol! Frattaglie! Una bandiera giapponese che sventola! Sarà il film che girerai per noi!

REGISTA: Wow! Posso metterci anche un feto zombie assassino?

PRODUTTORE: Mettici pure che ti pare! Hai un budget di 5000yen!

REGISTA: quale compagnia si occuperà degli effetti speciali digitali?

PRODUTTORE: tu con un Amiga 500.

REGISTA: perfetto. Comincio a girare domani, il film sarà pronto per giovedì.

Se un giapponese si mette in testa di fare un film sulla Yakuza che viaggia nello spazio, lo fa. Anzi è strano che non l’abbiano già fatto. L’hanno fatto?

 

 

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Il motivo principale per cui guardare Zombie Self Defence Force è sicuramente il feto zombie-assassino, che fa scompisciare dalle risate. Per il resto il film vivacchia tra una trovata assurda e l’altra. Avete presente il già recensito Zombie Ass? Ecco, siamo da quelle parti, ma con budget minore. Ma dite la verità, volete rivedere il feto zombie?

 

 

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Il regista Naoyuki Tomomatsu ha in seguito diretto tutta la serie dei soft porn-zombie Lust of the Dead, che ovviamente posseggo. Ve ne parlerò nelle prossime settimane, non temete… o temete, fa lo stesso.

 

 

Michele “feto zombie” Borgogni


 

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