di Michele Borgogni
Negli ultimi anni, per motivi a me ignoti, è esplosa su Youtube la moda dei video di gameplay. Milioni di persone guardano ogni giorno altra gente giocare ai più disparati videogiochi e commentare in maniera più o meno simpatica quello che stanno facendo, e alcuni di questi youtuber sono diventati delle vere e proprie star, pagatissime e note in tutto il mondo. Quindi forse esiste anche un pubblico per questo film. Anche se ne dubito.
FPS è l’idea geniale di un giovane tedesco, Achim Lützelschwab, che ha scritto questa fantasmagorica storia e l’ha poi diretta insieme all’amico Andreas Tom. In cosa consiste la storia? In una partita di Doom con gli zombie. FPS, come dice il titolo, è ripreso (quasi)tutto in prima persona dal punto di vista del protagonista, che è… beh, sei tu, caro il mio malcapitato spettatore! Tua moglie Linda, che era pure incinta, è chiusa in una misteriosa clinica dove uno scienziato pazzo ha creato un terribile virus. Per liberarla dovrai entrare nella clinica, affrontare gli zombie che la popolano, raccogliere varie armi sparse in giro, scoprire dove è nascosta e ovviamente affrontare il boss finale. Facile, no?
I due registi si sono messi d’impegno per riportare tutte le caratteristiche degli sparatutto in prima persona nel film, che quindi contiene decine di nemici tutti uguali, un sacco di frasettine stupide dette dal protagonista un po’ alla Duke Nukem, schizzi di sangue sullo schermo, le sotto-missioni da affrontare e così via. Ovviamente a un protagonista di un videogioco può anche capitare di morire… ma basta ripartire dall’ultimo salvataggio!
Basta questo impegno a dar vita a un film decente? Ovviamente no, FPS è una schifezzuola girata con dieci euro, e si vede. Quindi cosa l’ho guardata a fare? Nella speranza che fosse trash in maniera spassosa come a volte capita alle pellicole del genere! Ma niente, FPS non ce la fa, anche le battute del protagonista (che – ripeto – siete voi, quindi la colpa è vostra) sono scontata, ripetitive e fuori luogo. Qualche minima trovata che mi ha strappato un sorriso ci sarebbe pure stata, ma è andata persa in un oceano di noia, quindi… Cerchiamo almeno di trovare qualche minimo lato positivo, dai! Vediamo un po’.. ecco, trovato! La locandina è bella, il film non lesina sul gore, e quantomeno dura poco, appena 80 minuti! Che però, vi assicuro, sembrano il doppio…
Michele “doppietta” Borgogni