In collaborazione con il sito Zombicide Adventure, la nostra Anna Liguori recensisce per noi il secondo capitolo di questa saga. Non dimenticatevi di visitare il loro sito.
Episodio 2 – Zona Y
Nel primo episodio abbiamo conosciuto i nostri sopravvissuti, quattro profili interessanti che si muovono in un universo splatter tutto sommato ancora contenuto.
Dal secondo episodio le ambientazioni cambiano e cominciamo a dare un peso maggiore ad uno dei personaggi.
I protagonisti sembrano non avere un passato, sono tutti pietosamente gettati tra le braccia dei non-morti, con l’unico scopo di farla franca. Nella maggior parte dei casi, i putridi hanno già preso possesso del mondo e di certo non intendono lasciarlo.
Nelle prime pagine del secondo capitolo, il lettore vive un flashback molto ben strutturato. Un b-movie dalle tendenze splatter-comiche molto piacevoli. E qui gli sbirri non ci fanno una gran bella figura. All’inizio, fieri e arroganti nella loro divisa stirata, (fatta eccezione del più umanizzato Allan Miller col suo anello nuziale), successivamente vili come topi messi in fuga da un “umilissimo” RPG-16.
Ma chi diavolo sta sparando? E perché c’è questo flashback? Il diavolo che sta sparando non è altri che il nostro Ned, che, fra tutti, nessuno avrebbe immaginato avesse un ruolo fondamentale in tutta la vicenda. Quasi mi ricorda El Murphy di Z-Nation, anche se non proprio paziente 0. Ned è uno che ne sa abbastanza sugli zombie da poter sopravvivere per anni, peccato che non si ricordi un accidente a causa di particolari metodi psichiatrici usati su di lui, non proprio ortodossi. Da qui si intuisce il motivo per cui è sempre incazzato col mondo, e lo sarei anche io.
Ad un tratto, ci si ritrova a rimuginare con lui, mentre la vocina di Wanda sembra un disco rotto al quale vorresti dare il colpo di grazia. E ti ritrovi proiettato nella sua testa, che, tutto sommato, non è poi così tanto delirante. Aspettiamo di mettere insieme tutti i pezzi nei prossimi episodi.
Anna Liguori
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