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Il nostro Michele Borgogni ha guardato la quarta puntata de (Z) The Series.


 

Quarto episodio – Z(X)

 

 

Il quarto episodio di (Z) The Series è meno risolutivo di quanto mi sarei aspettato ed evidentemente lascia più che aperte le porte per una seconda stagione che spero imminente. Sofia insiste nel suo voler andare a trovare il professore, anche da sola se necessario, e quando finalmente riesce ad arrivare da lui fa una macabra scoperta, mentre anche ai ragazzi rimasti nel pub le cose non vanno esattamente lisce… fino al finale, che potrebbe anche essere l’inizio di qualcosa di completamente nuovo. In qualche modo questa prima stagione di (Z) The Series (titolo che rivela sempre più significati) potrebbe essere anche visto come un esperimento prologo per qualcosa di più importante… e speriamo che le acque si muovano.

 

Intanto, nostro compito come recensori è comunque tirare le somme su questi quattro episodi che hanno evidenziato molti pregi e molti difetti, tutti confermati in questa ultima puntata.

 

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Innanzitutto è giusto evidenziare ancora una volta come tecnicamente (Z) The Series sia otto spanne superiore a quasi qualsiasi altra webserie italiana. Come regia, scenografie, montaggio, fotografia, colonna sonora è indistinguibile da un prodotto professionale, ed anzi è MOLTO superiore ad alcune serie sciatte e terribili in onda su televisioni nazionali. Un applauso ai ragazzi del cast tecnico e dal regista Alessandro di Cristanziano è d’obbligo.

 

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Parliamo ora della recitazione, vero e proprio punto dolente della maggior parte dei prodotti di questo tipo. Anche sotto questo punto di vista le cose vanno piuttosto bene, con attori giovani ma di talento, che affrontano la telecamera con notevole disinvoltura. Claudia Ferrarini soprattutto, l’attrice che interpreta Sofia, si è rivelata bella e brava, ma è quasi tutto il cast a convincere… con la parziale eccezione dell’attore che interpreta Alex, ma secondo me più per carenze di scrittura che per colpe sue.

 

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La sceneggiatura è la cosa che mi ha convinto meno della web serie. Non tutti i dialoghi sono allo stesso livello, qualcuno è più credibile di altri, ma soprattutto nelle ultime due puntate ho notato qualche forzatura evitabile. La trama zombesca è sempre insidiosa e per non correre il rischio di cadere nel banale (Z) The Series ha inserito oltre a qualche mistero che deve ancora essere svelato una connessione con la matematica (numeri primi, funzione di Riemann…) che… insomma, appare poco realistica. So che parlare di realismo in una serie zombesca serve a poco, ma insomma le spiegazioni dei ragazzi sembrano un po’ banali. Sono dell’opinione che spesso sia meglio lasciare qualcosa di più nel non detto. Come scrivevo sopra, poi, il personaggio di Alex è molto sacrificato, utilizzato quasi come intermezzo comico in una serie che di comico non ha niente altro, è narrativamente straniante e nonostante i suoi sforzi (l’attore ci prova, eccome, e non sembra neanche peggio degli altri) mi è risultato quasi fastidioso.

 

Servono dei miglioramenti, insomma, ma partiamo dal presupposto che (Z) The Series nonostante le sue ingenuità che vanno sottolineate è comunque un prodotto di alta qualità. Probabilmente è anche a causa di un budget ovviamente non elevatissimo che sono mancate le scene più importanti per una serie zombesca: quelle con gli zombie. Visto che queste quattro puntate hanno avuto un buon successo, speriamo che il budget possa salire, e che i morti viventi possano finalmente conquistare anche l’Italia.

 

 

Michele “ora guardo anche serial” Borgogni

 


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