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Continua la nostra avventura nel mondo dei fumetti. Questa volta il nostro Alessandro De Felice ci propone Dead Blood.


 

Inizio questa mia esperienza da opinionista, più che altro come dispensatore di novità sulla nona arte, con la recensione di Dead Blood edito dalla Noise Press.

 

 

DEAD-BLOOD-Copertina-Galliccia          DEAD-BLOOD-002

 

 

Un’antologia di storie divise in volumi legate concettualmente insieme. Disegnate da personalità minori e non, a mio avviso molto meritevoli, in grado di far sposare in modo molto equilibrato il disegno con la trama. Gli autori hanno un tratto distintivo e caratterizzante, prendendo di mira l’oscura ambientazione e i giochi di potere, vero caposaldo dell’intera saga. Un arco temporale vasto, un mondo demolito nelle sue fondamenta, che le forze che prima regnavano nell’ombra conquistano lentamente con efferatezza.

Avendo in mio possesso solo i primi due volumi della saga, posso basarmi solo su quello che materialmente ho dinanzi. Volumi spillati di buona fattura i quali però presentano differenze l’uno dall’altro. La prima cosa che balza all’occhio, e al tatto, è la diversità e la potenza visiva della copertina. La prima molto pittoresca e “sfocata” come a voler porre un velo sul mistero che l’avvolge, contrapposta a quella del secondo volume letteralmente abbagliante con la sua lucentezza e cura dei dettagli. Copertine che, abbinate alle storie, seguono in maniera esponenziale la crescita adrenalinica dei racconti.

Sommariamente un prodotto horror molto buono ma non prevalentemente a carattere zombesco. Infatti la figura dello zombi è assente nella maggior parte delle storie, raccontata solo come una delle tante piaghe stradali nelle quali i sopravvissuti si imbattono per loro sventura.

Viene proposta solo nel racconto principale, Requiem, il quale si dividerà per tutti e quattro i volumi della serie.

I veri protagonisti di queste storie sono i vampiri, figure antiche e misteriose, intenti a prendere il predominio su tutte le altre forze maligne.

Per non spoilerare troppo, mi fermo qui nella descrizione della trama, che ritengo molto buona e degna di far parte delle vostre librerie.

Ma se volessi acquistare la serie per leggere una buona storia sugli zombi?

Ad una domanda come questa mi risponderei con: “Sono solo a metà, quindi ho un 50% di positività da consigliare ed un restante 50% che mi è ignoto”.

Vorrei svincolarmela con la sana e sempre amata neutralità, la gioia di un tizio come me, ma non posso. Soprattutto su un sito che ribadisce il mio amore per la filosofica figura del non-morto putrefatto e puzzolente, anche se commercialmente brutalizzato.

Sono un tipo equilibrato amante di questo mondo che miscela l’arte con la letteratura.
Ma arriva un momento nel quale bisogna schierarsi e dire la propria, soprattutto perché qui mi sento quasi obbligato a farlo.

Quindi riproponendomi la domanda di prima, rispondo con un no.

Le motivazioni sono legittime ma solo dal punto di vista zombesco.
Dead Blood è un’intrigante storia per gli amanti dei vampiri. Entra a far parte con prepotenza, alla soglia dell’uscita del terzo numero, della mia collezione di fumetti horror validi.
Nel complesso, dal mio modesto punto di vista… va presa e ammirata.

 

 

Alessandro De Felice

 


 

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