Un incubo metropolitano dai contorni indefiniti e misteriosi. CAMERA 15 di Giustina Gnasso.
CAMERA 15
di Giustina Gnasso
SINOSSI
Marta ha deciso di ricominciare tutto da capo dopo la morte del fidanzato. Si è trasferita a Milano e ha trovato lavoro in un piccolo albergo. La sua vita tranquilla viene nuovamente sconvolta quando si presenta alla reception Akira Watanabe, che viene ritrovato cadavere poco dopo nel bagno della sua camera. Inspiegabilmente, i dipendenti dell’albergo iniziano a morire uno dopo l’altro, tutti con le stesse modalità. Marta e il suo collega Marco non credono si tratti solo di una casualità e in un crescendo di terrore cercano la chiave del mistero, prima che tocchi a loro…
Editore: Libro\Mania – Autrice: Giustina Gnasso – Formato: ebook- Prezzo: 1,99 €
LA NOSTRA RECENSIONE
Lo dico subito: Giustina scrive divinamente bene!
Ha uno stile particolarissimo ed inimitabile con il quale riesce a dare l’anima a personaggi inermi, a far vivere città morte, a dare un colore al grigio.
E così, con la sua penna soave ci immerge in questo mistero cupo, instradandoci in una Milano così uggiosa e fredda che senti l’umidità penetrarti nelle ossa. Ed è in questa città plumbea, dove i suoi personaggi tristi e disillusi vivono la malinconica quotidianità metropolitana, che un incubo dai contorni indefiniti fa la sua comparsa.
Nessun raggio di sole nella metropoli, né nelle vite dei protagonisti che, pur trascinando lentamente le loro esistenze vuote, spente e immutabili, appaiono così vitali che ti pare ti conoscerli da sempre. Nessuna luce neanche nell’enigma orrido che si abbatte immotivatamente su di loro, ponendoli dinanzi ad arcane presenze demoniache intenzionate a spegnere quelle inutili esistenze.
Eppure non si arrendono! Non hanno nulla per cui valga la pena resistere al fantasma che li perseguita, se non la tenue speranza che il domani possa essere migliore regalando loro quel senso di appagamento e di “normalità” a cui aspirano, senza però conoscerne il significato. È una resistenza passiva, quasi incurante dell’incubo che stanno vivendo.
Il fascino della trama sta proprio nella sua indefinitezza. Non si riesce ad inquadrare il romanzo in un genere preciso. Non è solo un horror, ma anche uno psicodramma, un giallo, un noir.
Quello che è certissimo: la comprovata capacità della scrittrice di coinvolgere il lettore, facendogli vivere il terrore senza però mai strattonarlo, violentarlo, stupirlo ad ogni costo. È una discesa agli inferi lenta e garbata, seppur inesorabile e impietosa. Un inferno senza vie di fuga, un suicidio inevitabile… nulla di diverso dalle ore che trascorrono lente in un mondo immobile e indifferente.
Consigliatissimo!
Recensione di Nicola Furia