RECENSIONE THE WALKING DEAD S08E08
Questo, e lo voglio dire subito, è il midseason finale di “The Walking Dead” che mi ha lasciata più perplessa da quando la serie ha cominciato ad essere trasmessa.
Mentre per gli altri sette avevo idee chiare in un senso o nell’altro, sia negative che positive, con questo ho serie difficoltà a decidermi.
Mi spiego meglio. Alcune parti mi sono interessate molto e hanno dimostrato una crescita nei personaggi principali davvero micidiale. Altre mi hanno lasciato perplessa e anche infastidita, lo ammetto apertamente.
Queste ultime rappresentano un grosso passo indietro per personaggi fino a qui portati avanti egregiamente.
Posso solo pensare che i due autori messi insieme, Kang e Johnson, non si amalghino bene nel loro modo di vedere la serie e la cosa purtroppo si vede chiaramente.
Conoscendo i due autori, chiaramente la Kang è la responsabile della parte “psicologica” e assurda della puntata. Quella di Enid ed Aaron.
Seriamente, che cavolo c’entra questa parte con il resto, e intendo anche la parte precedente della stagione in corso… solo un’autrice ingarbugliata come la Kang può capirlo.
Di certo non l’ho capito io, guardando il tutto. Anzi ho sentito un vero e proprio fastidio per una cosa che non c’entrava niente con quello che stavo vedendo e che avevo visto fino a quel momento.
Azione insensata la loro. Senza nessuna motivazione valida in assoluto. E come sempre la Kang fa danni.
E poi c’è la parte dove Rick e gli altri dimostrano di avere fatto passi da gigante nei confronti di Negan quando diventa “cattivo”.
Rispetto alla premier dello scorso anno non ci sono inchini o un arrendersi completo alle maniere drastiche di giustizia usate da Negan per ribadire il suo potere.
Anzi. Maggie fa finta di subire il ricatto per Hilltop e appena ci torna uccide a sangue freddo uno degli uomini di Negan che aveva come prigioniero. E Jesus non tenta neanche di fermarla stavolta. Lo ammetto, ero convinta, come il prigioniero in questione, che fosse una finta dettata dalla rabbia.
Occhio per occhio, dente per dente quindi. Anche se le costa uno sforzo incredibile e si vede. Ma, come ho sempre detto, in guerra per uccidere il nemico devi scendere al suo basso livello di moralità, altrimenti hai già perso. E Maggie evidentemente ha deciso che deve vincere a tutti i costi.
Ezekiel combatte apertamente per la sua gente senza se e senza ma. Uccidendo anche lui gli uomini di Negan mandati per catturarlo.
Anche in quella scena ero sicura che sarebbe uscito e si sarebbe consegnato per salvare la sua gente. Invece, memore delle parole di Carol e dei sacrifici fatti dai suoi uomini in termini di vite umane in battaglia, combatte attivamente per liberarli e poi consegnarsi a Negan.
E arriviamo a Rick. Il personaggio che è sempre il più complesso e sfaccettato della serie. Anche in questa situazione ci mostra vari modi di reagire, alcuni antitetici all’altro.
Convinzione assurda che Jadis mantenga la parola data, contro ogni evidenza passata.
Paura immane per la sua gente e per i suoi amati, alla scoperta che Negan è riuscito a sfuggire alla sua trappola. E corsa contro il tempo verso Alexandria. Questo lo porta a stare lontano da ogni azione utile per gran parte della puntata.
E quando vi giunge la vede bruciare con gli uomini di Negan a controllarla e questo lo porta ad affrontare direttamente Negan faccia a faccia. Indiscriminatamente a conti fatti. Rischiando anche grosso inutilmente.
Fino a che non arriva a rivederli vivi ,sotto la città ossia nelle fogne, dove Carl li ha portati in salvo. E quando pensa che il peggio per ora sia passato, ecco il colpo mortale: Carl è stato ferito da uno Zombie mentre cercava di salvare Siddiq, colui che aveva, all’inizio della stagione, lasciato letteralmente in pasto agli Zombie in nome della battaglia da fare con Negan.
Ma il figlio, memore dei suoi insegnamenti passati (e anche della genetica sfortunata che lo accumuna alla non geniale Lori, ammettiamolo) decide che battere Negan non ha significato se perdi la tua umanità e diventi come lui. E gli disubbidisce, causandosi la ferita mortale.
È chiaro ormai, come dicevo alcune recensioni fa, che per Gimple e soci essere umani “alla vecchia maniera” in questo mondo non solo non ha significato, ma porta alla morte. La vecchia morale legata alla vecchia società pre-apocalisse porta a conseguenze sempre disastrose per chi la segue, in questa serie.
Quindi torniamo al vecchio quesito che tiene in piedi tutto “The Walking Dead”, cosa devi essere per vivere “normalmente” in questo nuovo mondo?
E Rick, ancora una volta, sarà la nostra guida nel vedere cosa significa rispondere a questa domanda.
Anche qualcun altro ha fatto di testa sua e ha causato la liberazione, anche se indirettamente, di Negan and company. Parlo ovviamente di Daryl e Tara.
Ancora una volta gli autori ribadiscono che la libertà di scelta del singolo mette sempre in pericolo tutto il gruppo. Un po’ ciò che sostiene Negan se ben ci pensiamo. C’è da ragionarci sopra sicuramente.
E arriviamo a Eugene. Colui che alla fine ha effettivamente collaborato alla liberazione di Negan e company per il suo interesse personale.
Colui che però non riesce a venire a patti con la sua coscienza e che decide, come sempre, di tenere il piede in due scarpe. Quindi aiuta Padre Gabriel a portare il medico di Hilltop da Maggie. Sperando di placare il suo senso di colpa.
Ancora un volta si dimostra il più standard di tutti loro. Né eroe, né antieroe, semplicemente umano in un mondo disumano, in cui non ha la possibilità di sopravvivere senza l’aiuto di qualcun altro.
Può non piacerci certo, ma alla fine è così. Lui è l’uomo comune di fronte al non comune che devasta ogni sua certezza.
Ed ora il falshforward della prima puntata di Rick che piange disperato perché ha avuto troppa pietà, si comincia a svelare nella sua compiutezza.
Quale sarà la reazione di Rick a questa perdita devastante?
Io non ho mai amato Carl come personaggio, quindi ammetto di non essere molto colpita dalla sua futura morte. Ma so che significherà un cambiamento drastico in molti personaggi che amo.
Rick in primis, ovvio. Ma anche Daryl (che già sospetta di essere in parte responsabile della fuga di Negan), Michonne, Maggie e altri.
In fondo Carl è con noi dall’inizio della serie, dalla sua primissima puntata, ormai l’unico insieme a Rick. Per forza di cose la sua dipartita causerà un rimescolamento pesante nelle carte in gioco.
Antonella Cella
jackdon1966
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