CINICI PARERI
BLACK PANTHER
di Felix Wells
Black Panther: l’inarrestabile ascesa della Marvel nella conoscenza e fruizione dello spettatore comune, anche quello non avvezzo al cinecomics, decreta ad ogni nuova uscita cinematografica della casa delle idee un successo commerciale senza precedenti, capace di cancellare ogni memoria a breve termine e di far gridare al miracolo, anche fuori luogo.
“Il miglior film Marvel”, la frase capace, come ben sanno i miei più intimi, di procurarmi orticarie epiche ed incazzature hitleriane, anche questa volta a mio avviso è stata usata spropositatamente, forse più che in molte altre occasioni e drammaticamente con impeto più fastidiosamente fanatico.
Film infatti fortemente politicizzato, extrema ratio del genere blaxploitation, che nelle critiche unanimemente entusiastiche di oltreoceano non trova una vera analisi ma riscontro esclusivo in virtù dei suoi contenuti etnici.
Contenuti per altro ostentati in maniera quasi macchiettistica e che spesso, mixati con il tremendo doppiaggio nostrano, creano involontari siparietti di ilarità da parodia.
Attori per lo più al minimo sindacale, con un protagonista piatto come pochi altri, una fastidiosissima sorella minore genio (giudicata nelle info del film anche più dotata di un Tony Stark…ma va caghé!) e dei comprimari dignitosamente salvati in calcio d’angolo dai due villain, peraltro sfruttati ben poco nonostante il potenziale e la presenza scenica dei due attori.
Trama a tratti soporifera e banale, con rari momenti di interesse anche nelle scene più concitate e un paio di “maccosa” che solo un Marvel zombie come me potrà cogliere quindi… sticazzi.
In definitiva: è Marvel, e come tale divertente.
Ma non il migliore, e neanche tra i migliori.
Diciamo primo tra i peggiori e la chiudiamo così, basta che non mi date del raSSista: se un film è mediocre tingerlo di contenuti sensibili non lo renderà migliore, almeno sulla mia bacheca, notoriamente antidemocratica.
Aspettando con sempre più ansiosa smania di rivalsa, dopo questi ultimi deludenti film, quel Infinity War che sarà apice di un percorso cinematografico pieno di meraviglie o catastrofe di un universo finito preda del politically correct e del business facile a scapito della vera passione.
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