RECENSIONE THE WALKING DEAD S08E11
“The Walking Dead” continua a sorprendermi. Quando mi aspetto una noiosa puntata filler, come in questo caso, me la dà… ma riesce a renderla speciale
Continua ad essere analizzato e mostrato il filo rosso che lega l’intera serie. In questo nuovo mondo cosa è giusto fare per sopravvivere, non solo dal punto di vista fisico ma soprattutto da quello dell’animo? Vendicarsi, dimenticare ma non assolvere! perdonare soprattutto sé stessi, poi, è possibile?!
E stavolta, mettendo Rick un attimo da parte, ci concentriamo su Tara, Daryl, Dwight, Eugene, Maggie, Carol, Morgan e Negan.
Tara odia Dwight perché le ha ucciso la fidanzata. E mentre Daryl e Rosita, dopo la morte così “generosa” di Carl mettono da parte la loro furia e vendetta a tutti i costi nei confronti dei Saviours, oltre per evidenti motivazioni tattiche e di opportunismo, lei decide che la vendetta è l’unica cosa che conta.
E qui ancora una volta un personaggio ci mostra come gli eventi cambino le idee di base di una persona. Lei che è stata perdonata da Rick dopo la morte di Hershel per mano del Governatore con il quale era in combutta, decide che il suo dolore per la morte della fidanzata è troppo grande per attivare lo stesso comportamento.
Quindi fa di tutto per stare sola con Dwight con il chiaro intento di ucciderlo. Ma quando lo sta per fare arrivano dei Saviours, che non sanno ancora del voltafaccia di Dwight, e lui non solo li depista dal gruppo di Daryl, ma salva anche Tara da loro.
Pur sapendo che loro alla fine torneranno da Negan e che questo sarà per lui l’inizio di una bruttissima morte, o non-morte visto dove si svolge la serie.
E qui sta a noi decidere: perdoniamo Dwight per essere stato con Negan in tante cose orribili fatte da quest’ultimo (tra cui l’uccisione di Glenn e Abraham) o dimentichiamo temporaneamente in nome dell’utilità che adesso può avere come spia?
In questo mi riconosco in Daryl. Raramente perdona veramente, dimentica opportunamente, ma alla fine salda sempre i conti o fa buon viso a cattivo gioco. Non giustifico Dwight che dice di aver fatto tutto in nome della moglie, che Negan controllava. Molti dei nostri eroi hanno avuto perdite personali pesanti pur di non rinnegare interamente sé stessi. Ma so, come lo sa Daryl, che la sua utilità in questo momento è massima.
Intanto Padre Gabriel, ritrovata interamente la sua fede in Dio accetta anche la cecità derivante dall’infezione da “Zombie” e convince quasi il Dr. Carson a fare la stessa cosa.
Ma ovviamente subito succede qualcosa che mette duramente alla prova la sua fede, Carson muore e con lui il medico che può salvare Maggie e suo figlio, in caso serva. Ora cosa farà Padre Gabriel?
Maggie, unica leader libera nella sua città deve prendere dure decisioni: il cibo scarseggia e prima “deve venire” la sua gente, rispetto ai Saviours prigionieri. Ma quando tutto sembra perduto lei ritrova la fede invece: Siddiq va a ringraziarla e lei scopre che è un medico.
Mentre Carson viene perso per sempre, quindi, colui per il quale è morto Carl ne prende il posto. Occorre perciò decisi ma mantenere la propria moralità di base paga? Lo vedremo anche questo in futuro.
Carol sta aiutando Morgan a superare il dolore che ha portato lei stessa a isolarsi per un po’. Vedere i ragazzini perdere la loro innocenza, se non la loro vita, anche per imitarlo, lo sta distruggendo come fece la morte di suo figlio. Per il bene di quegli stessi bambini recupera quindi un minimo di lucidità.
Anche qui la serie sottolinea come nei momenti di grande difficoltà psicologica, solo la presenza di un’altra persona amica può aiutarti ad uscirne “indenne”.
E poi vediamo Negan, finalmente. Che sospetta chiaramente di Eugene per la fuga del Dr. Carson e di Padre Gabriel, ma sa anche che adesso lui gli serve e sa come manipolarlo bene. Stuzzicando la sua vanità.
Lo spinge a fare più proiettili, più che può, ma soprattutto pensa a come rendere utili gli Zombie.
Finalmente qualcuno capisce che un corpo in putrefazione è pericolosissimo per un vivo. E cosa sarebbero gli Zombie se non proprio una colonia di batteri mortali? Pensa quindi di intingere i proiettili nel loro sangue così da uccidere sicuramente chi viene colpito, in un modo o nell’altro.
Anche lui presenta per la prima volta un desiderio di vendetta che va oltre la sua filosofia di base. Ogni persona è utile e va ucciso solo chi serve, per sottomettere gli altri. Ma evidentemente Rick e soci lo hanno fatto veramente arrabbiare, perché la sua vendetta vuole essere totale e senza sconti. Li vuole o definitivamente morti o non-morti.
Ma sta anche accorgendosi che le sue fila stanno perdendo compattezza (vedi Simon) e quindi, forse, decide di ricompattarle in questo modo.
La guerra continua e sta facendosi sempre più crudele. Chi vincerà alla fine? Il più crudele o il più compassionevole?
Antonella Cella
jackdon1966
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