cronache di capocchia

Pied-à-terre – terza parte.
Tratto da Psycho Zombie Horror Show vol. II

di Nicola Capocchia*

 

 

Il cellulare di Matt cominciò a vibrare, lo afferrò, simulò di inserirlo tra le chiappe, sorrise, era Nick Ballettieri.

«Pronto Matt» la voce di Nick era squillante, pareva agitato.

«Hallo Nick, how do you do?» rispose Matt con un verso ammiccante, leccando il microfono con vorticosi movimenti di lingua, lo stava chiaramente coglionando.

«Matt per cortesia non fare il baccalà, ho un serio problema col lavoro, il nostro lavoro, svolto da me per un guadagno diviso per due. Ho una salma bella calda davanti ai miei occhi, i parenti mi chiedono di effettuare un bel ritocco di immagine dell’anziano, reso abbastanza difficile da una smorfia di dolore impressa sul viso di sto povero cristo»

«Nick come al solito senza i miei consigli sei fuori dall’acqua, mio caro fratellino pesciolino. Ascolta supereroe, non possiamo certo effettuare un intervento di chirurgia plastica quindi, se il cadavere è ancora caldo, mettiti un paio di guanti, modella il viso con le mani, posiziona la mentoniera che è nella base inferiore della valigetta degli oggetti per il maquillage, blocca il mento, prendi i cerotti antirughe che sono nel secondo scomparto della valigetta a sinistra, inumidiscili prima e applicali sul volto, se le rughe sono troppo profonde, devi tirare la pelle del viso e incollare la carne morta con lo scotch dietro l’attaccatura dei capelli. Come dici scusa? Urla più forte, non ti sento o spostati. Il vecchio cosa? È calvo?»

«Non posso gridare Matt, ci sono i parenti nell’altra stanza e mi preoccuperebbe se capissero che non siamo professionali. Puoi raggiungermi in Via Kalinifta 24?»

«Nick sei noiosissimo, non riesci proprio a svolgere il tuo lavoro senza darmi impicci e grattacapi. Tra un’ora devo girare un filmino con la vedovella, ricordi? Te ne ho parlato qualche giorno fa. Quale problema ti affligge fratello, parlamene serenamente ma di fretta».

Rimuovere un catetere, un arcano compito attendeva Nick Ballettieri. Il lavoro di questi due mi inquietava, disturbava lo stomaco, ma al contempo mi affascinavano i loro racconti e la freddezza nell’affrontare situazioni assai paradossali.

«Allora Nick» Matt guardava accigliato l’orologio, era in ritardo per l’incontro al peperoncino che avrebbe dovuto effettuare a casa, casa ancora nostra.

«Nick, mi ricevi? Allora il catetere ha due parti terminali, riesci a vederle? Ebbene prendi la siringa da 10 ml nel terzo cassetto della valigetta del pronto soccorso, aprila, togli l’ago e applica il beccuccio nel buco piccolo del catetere. Come dici scusa? Sono un coglione perché ci hai già provato? Non viene via? Allora strattona, tira con violenza, non sentirà dolore, te lo assicuro. Come dici? Ci hai provato e hai rimediato una sola goccia d’urina sul viso? Ok Nick sei un imbranato, vuoi fare sempre le cose per bene, non puoi sempre seguire la legalità, sei troppo onesto, finirai per farci denunciare. Ok vengo, si, arrivo, dammi quindici minuti di orologio, intrattieni i parenti con la falsa notizia della perdita della dentiera, mandali in farmacia per acquistare il cotone idrofilo da inserire nel buco del culo del loro parente, insomma inventati qualcosa, sai come procedere. Si esatto chiamerò un urologo e faremo un intervento di cistoscopia su cadavere. Vaffanculo a te Nick, prega soltanto che non mi perda l’incontro con la vedovella».

Matt era il più irriverente dei due fratelli Ballettieri, il menefreghista per eccellenza, ma da un punto di vista pragmatico e professionale non aveva eguali. Insuperabile.

«Matt vorrei complimentarmi con te» dissi con naturalezza

«Dici? Tra mezz’ora devo essere a casa, docciato ma senza profumi addosso, devo girare questo filmino con un aroma da macho e non di urine»

«Sei bravo nel tuo lavoro, se avessi le tue capacità, non arrancherei nel mio. Perché non ti concentri solo e soltanto nella tua professione, diventeresti milionario Matt!!!»

«Preferisco la carne viva alla carne morta e ai noiosi ed esigenti parenti che ti affliggono con le loro tristi storie personali per fotterti uno sconto del 20% sul totale del lavoro di tanatoplastica e maquillage delle salme. Un click, un fottutissimo click sul portale pornhub, finestra amateur, mi porta più soldi di quanto tu creda Nicola, datti al porno, senti a me»

Mi annichilì la sua risposta, i soldi possono davvero essere letali, un pezzo di carta filigranata a cui convenzionalmente diamo un valore può essere più granata che filo… Mi sentii meglio dopo che Matt si diresse verso Via Kalinifta 25, mi concentrai sullo sporco lavoro che mi attendeva. Perché Egidio non voleva ospiti di fronte alla sua abitazione? Che cosa c’era di vero nella storia del pakistano suicidatosi raccontatami da Matt. Era davvero possibile che il piede à terre avesse addirittura poteri malefici? Afferrai le chiavi del piede à terre e mi diressi in Via Tiziano Sclavi 17, dritto da Egidio. Il dito medio era gonfio di dubbi ma perlomeno non sanguinava più.
 


 

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*Nicola Capocchia è giornalista della Gazzetta del Popolo, redattore del magazine ilovezombie.it

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