Il giorno del suo compleanno Gaia si concesse il lusso di pensare al trascorrere dei suoi anni e, come amava ricordare agli amici più cari, diceva di essere diventata ” un anno più saggia” perché questo pensiero la faceva sorridere mettendole il buonumore. Il giorno del suo genetliaco, vocabolo che le ricordava molto la commedia ” Salome'” scritta da Oscar Wilde nella quale si ricordava il compleanno di Erode, chissà perché le era rimasto così impresso: forse perché Erode aveva fatto decapitare Giovanni Battista, l’ uomo buono della storia? Chissà, comunque, ad ogni genetliaco Gaia pensava al trascorrere degli anni. ” Le stagioni passano, mia cara!” diceva a sé stessa ” e , come ciascuna persona, sai di avere il tuo passato , i tuoi ricordi belli e le tue ferite nell’ anima, tutto questo non si può cancellare con una spugna intrisa di smacchiatore perché è parte di te.Sono certa , senza voler far retorica, che dai giorni trascorsi più o meno gravosi che siano stati, si possa costruire le basi per il qui e ora e per l’ avvenire, a volte indugiando ma pur sempre andando verso la meta: quale? L’ essere sé stessi anche se sempre non è facile, considerare chi conosciamo e voler bene; questo sembra sentimentalismo? Beh, allora non credo faccia per me è spero per nessun essere umano, vivere una vita senza un obiettivo, con una coscienza arida, senza un porto dove poter attraccare ma anche con la possibilità di fare il naufrago il quale, dopo il naufragio, si rialza , ricominciando a issare la sua vela per un viaggio verso nuove albe”.
di Maria Antonietta