di Mariano Ciarletta
Clown, tra possessione e cannibalismo? Una catastrofe.
Ci hanno bombardato con numerosi spot, immagini sul web e recensioni premature. C’è stato qualcuno che ha definito questa pellicola come il ritorno di IT il pagliaccio (S. king) ma lasciatemelo dire, chi ha affermato una cosa del genere è bene che si dedichi a recensioni di film Fantasy, con tutto il rispetto per il genere che, personalmente, adoro. Questo film inizia male e finisce peggio, un susseguirsi di immagini che più che paura, timore, stucco, lasciano solo un senso di nausea ma non di quella nausea che deriva da un buon splatter fatto a dovere, no, questa è quasi mischiata alla noia e tu spettatore stai fermo, costretto nella poltrona del cinema a chiederti: quando finirà questa tortura? Hanno presentato la trama come un classico film da “possessione demoniaca” il personaggio trova un misterioso abito, lo indossa, inizia a sentirsi poco bene e comincia a dare sintomi di squilibrio. Ecco che però, improvvisamente, si accende la lampadina del regista che, sapientemente, sceglie di fare un miscuglio tra splatter, possessione e zombie grazie agli atti di cannibalismo che il protagonista compie verso le innocenti carni, come se bastasse un morso per dire: “Hey guarda sono capace di far paura”. Purtroppo a seguito di un’ attenta analisi, in cui mi sono sforzato di vedere del buono in tutta questa massa di immagini insensate, infarcite di un sonoro mediocre e di un cast a dir poco pessimo, c’è da concludere in un solo modo: Clown è un’ impalcatura cinematografica costruita in maniera approssimativa, non rende e non è affine né al genere zombie, né a quello della possessione né tanto meno allo splatter. L’ unico aspetto vagamente interessante che ha salvato questa pellicola da una valutazione totalmente negativa è l’ aspetto mitico del “Clown Nordico” in quei momenti, la mia voglia di scappare dalla sala è venuta meno.
VALUTAZIONE: (D) – Mediocre.