un racconto di Nicola Luceri
RACCONTO PER ADULTI PER SCENE E DESCRIZIONI ESPLICITE
Copyright 2015 by Nicola Luceri
PARTE 1
L’OSSESSIONE DI MASSIMO
“TheApp. APPriti al mondo.” La donna dal sorriso ebete, con lo smartphone in mano, spinge un comando sull’applicazione e l’uomo accanto a lei viene pervaso da un brivido, palesemente finto, di estasi. Infine l’uomo, ripresosi dal momento di intenso piacere, guarda la telecamera e fa “Ordina subito il tuo AppKit. Libera le tue emozioni!” Questo tutti i santi giorni, ad ogni ora, in ogni momento della giornata, anche quando stavi sul wc a guardare un video su YouTube o su Facebook. Quella pubblicità stava diventando la mia ossessione. Cominciavo davvero ad odiarla, quella maledetta applicazione.
“Non lo voglio sto AppKit” sbraitai, spegnendo la televisione.
“Finiranno tutti per diventare schiavi di questa stupida tecnologia” dissi rivolto a mia moglie. “Sinceramente la trovo interessante” disse lei. Non credevo alle mie orecchie. Mia moglie davvero credeva a quella buffonata?
“Stai scherzando, Claudia, vero? Non crederai mica che funzioni per davvero…”
“Maddalena dice che il rapporto con suo marito è migliorato tantissimo grazie a TheApp, quindi sì, secondo me funziona davvero. Pensavo che potremmo provare anche noi, visto come vanno le cose ultimamente.”
“Toglitelo dalla testa. Non sarà un’applicazione a risolvere i nostri problemi.”
“Peccato.” Fece lei con un sorriso malizioso, avvicinandosi alla credenza in cucina. “Avremmo potuto provarlo già questa notte” disse tirando una scatola dal cassetto. Tra le mani aveva nientemeno che l’AppKit di TheApp. 2.
Alla fine il potere delle donne vince sempre sugli uomini. Aprii il manuale delle istruzioni e lessi attentamente come usare il kit.
Istruzioni TheApp Kit: 1. Scaricate e installate TheApp dallo store dei vostri smartphone. 2. Aprite l’applicazione e sincronizzate i vostri smartphone. 3. Indossate le fasce elettromagnetiche sui vostri capi. 4. D u r a n t e l ‘ a t t o s e s s u a l e a p r i t e l’applicazione e divertitevi a trasferirvi le “emotions” usando le relative icone. Penserà TheApp a farvi raggiungere il massimo piacere e a rinnovare il vostro rapporto. Seguiva una serie di icone con relativa descrizione. C’erano strane fantasie di ogni sorta.
Un po’ scettico, premetti il pulsante con la dicitura “gPoint Extreme”. Rimasi sconvolto nel vedere mia moglie fremere e gridare come una forsennata. Non riuscivo a credere ai miei occhi. Quello strano apparecchio funzionava per davvero. Giunse, quindi, il mio momento. Rimasi qualche istante con il fato sospeso, perché, ammetto, avevo un po’ di ansia, finché mia moglie non premette un pulsante a sua scelta. Fui colto da uno spasmo improvviso e anch’io provai un improvviso orgasmo.
“Wow, funziona di brutto” esclamò Claudia.
“Cosa diavolo hai spinto?” chiesi stupito. Mi sentivo improvvisamente debole.
“Questo” disse lei, mostrandomi il suo smartphone e indicando l’icona. C’era scritto “Prostate Extreme”. Q u e l l a d i a v o l e r i a , c o n l e s u e o n d e elettromagnetiche, aveva comandato il mio cervello e stimolato direttamente la prostata. Tutta quella storia non mi piaceva. Temevo che quell’apparecchiatura potesse danneggiare in qualche modo il cervello. Per questo mi strappai la fascia dalla testa e la scaraventai sul pavimento.
“Butta questa porcata, ci friggerà il cervello.”
Mi alzai e lasciai Claudia con un broncio di disapprovazione sul viso. Francamente non me ne importava. Abbandonammo il kit nel comodino e rimase lì, per oltre tre mesi, fino a quando mia moglie non iniziò a lamentarsi di nuovo delle mie performance a letto.
“Dai, riproviamoci, forse l’altra volta abbiamo iniziato direttamente con i tasti extreme. Oggi in TV hanno pubblicizzato l’aggiornamento dell’applicazione. Pare abbiano inserito nuove emotions e inserito una fase guidata che aiuta a usare al meglio il prodotto, senza esagerare, e procedendo gradatamente.”
“Senti, Claudia, guardiamoci un porno, magari, ma niente AppKit, ti prego.”
“L’abbiamo fatto mille volte e non è servito a niente” si lamentò lei.
“Non capisco perché ti opponi così tanto.”
“Perché è contro natura! Non sappiamo nemmeno cosa succede al nostro cervello quando spingiamo i tasti sull’applicazione. Sono pur sempre onde elettromagnetiche che possono danneggiare.”
“Quanto sei fssato, Massimo. Cosa vuoi che ti succeda? É in commercio da un anno. Se facesse male lo avrebbero già ritirato.”
“Non m’importa. Non lo uso.”
Non lasciai spazio ad altre repliche perché le voltai le spalle e mi avviai verso il soggiorno. Dovevo correggere i compiti dei miei alunni. Mentre mi allontanavo, però, Claudia sbraitò “Ho capito. Vorrà dire che lo userò con qualcun altro.”
Non riuscii a credere alle mie orecchie.
“Cosa hai detto?” Mi voltai con il fuoco in volto.
“Visto che non trovo più soddisfazione ho deciso che ti lascio” continuò lei imperterrita.
“Le mogli vanno soddisfatte e non trascurate. Sono mesi che non mi guardi in faccia. Sono stufa di tutto ciò. É finita.” Scoppiò in lacrime. “Tu mi tradisci con qualcun’altra” continuò lei, dopo essersi calmata. “Per questo non funziona più tra noi.”
Ero furibondo. Possibile che non capisse che ero depresso e non avevo nessuna voglia? Avevo altri pensieri per la testa. Tipo i possibili tagli di personale alla scuola privata dove lavoravo già come precario. Altro che tradimenti.
“Claudia, ho mille problemi e tu non mi sei per niente di aiuto!” gridai. “Pensi solo a te stessa e al tuo piacere. Per quanto mi riguarda puoi anche fare le valigie e andartene.”
E così finì il nostro già travagliato rapporto. Lei tornò a casa dei genitori e, successivamente, avviammo le pratiche per la separazione. Brutta storia, si direbbe. In realtà, per me si rivelò soltanto una benedizione. Ancora oggi benedico il giorno in cui ci siamo lasciati.
Nicola Luceri